
A Milano il prezzo del mais nazionale è rimasto invariato a 145 euro/t, mentre a Bologna si è registrato un aumento di un euro alla tonnellata (158 euro/t). Per quanto riguarda il mais estero, quello comunitario è aumentato anch’esso di 1 euro/t, mentre per quello extra-UE la quotazione è aumentata di 4 euro/t (179 euro/t). Potrebbe essere finalmente l’atteso effetto della svalutazione dell’euro? Più probabilmente si tratta di aumento contingente, dovuto ad altre cause, visto che soprattutto dagli USA non giungono particolari segnali di rialzo.
A Chicago il future di maggio ha chiuso venerdì a 380,4 cent/bushe (142,71 euro/t), con un calo di quasi 10 cent/bushel tra giovedì e venerdì. Il «superdollaro» penalizza le esportazioni USA e gli operatori devono necessariamente tenere conto di un futuro aggiustamento dei prezzi. Un po’ meglio la situazione sul Matif, dove il future di giugno ha chiuso venerdì a 164,25 euro/t (+3,50 euro/t in una settimana).
A Chicago il future di maggio ha chiuso venerdì a 380,4 cent/bushe (142,71 euro/t), con un calo di quasi 10 cent/bushel tra giovedì e venerdì. Il «superdollaro» penalizza le esportazioni USA e gli operatori devono necessariamente tenere conto di un futuro aggiustamento dei prezzi. Un po’ meglio la situazione sul Matif, dove il future di giugno ha chiuso venerdì a 164,25 euro/t (+3,50 euro/t in una settimana).
RILEVAZIONI DAL 9 AL 16 MARZO
Insomma, per il mais europeo potrebbe aprirsi una seconda metà della campagna positiva. Lo dimostra anche l’andamento dei prezzi per pronta consegna in Francia: a Bordeaux l’ultima quotazione fob è di 155 euro/t, contro i 146 euro/t di lunedì scorso.
Prezzi sostanzialmente invariati in Italia mentre aumentano le quotazioni per «pronta consegna» in Francia.
Prezzi sostanzialmente invariati in Italia mentre aumentano le quotazioni per «pronta consegna» in Francia.