RILEVAZIONI DALL'1 AL 7 GENNAIO

A eccezione dell’aumento di un euro alla tonnellata per la quotazione minima di Milano, il mercato del mais nazionale non ha registrato variazioni di rilievo. Gli ultimi prezzi medi rilevati sono di 147 euro/t a Milano e 161 euro/t a Bologna. Un tale differenziale tra le due maggiori piazze nazionali può essere solo spiegato dal gap qualitativo tra la produzione del Nord-Ovest e quella del Nord-Est e dell’Emilia, che però dovrebbe essere destinato ad assottigliarsi nei prossimi mesi. I mercati internazionali sono stati caratterizzati da una grande volatilità. Il Matif (future di marzo) ha oscillato tra i 162 e i 168 euro/t, per stabilizzarsi lunedì 5 gennaio sui 166,75 euro/t. La tendenza degli operatori è quella di comprare titoli, segno che ci si aspetta altri rialzi. Andamento analogo anche a Chicago, dove il future di marzo ha chiuso lunedì a 406 cent/bushel (132,48 euro/t). L’andamento non favorevole dei mercati finanziari rende appetibili gli investimenti sulle commodities agricole e il mais è sicuramente destinato a fare la sua parte.
Anche le quotazioni sul mercato fisico sono tendenzialmente in crescita. A Bordeaux l’ultimo prezzo rilevato è di 155 euro/t, ma durante il giorno dell’Epifania si registrano vendite realizzate a 162 euro/t. Bisognerà però fare attenzione all’offerta sudamericana, che si preannuncia soddisfacente in termini quantitativi.
Mercati internazionali molto volatili, ma tendenzialmente in aumento
Mercati internazionali molto volatili, ma tendenzialmente in aumento