RILEVAZIONI DAL 17 AL 24 NOVEMBRE

I segnali di possibili rialzi che provengono dai mercati internazionali non sembrano avere effetti positivi sulle quotazioni del mais nazionale. A Milano il prezzo è calato di 1 euro/t (147,50 euro/t), a Bologna di 3 euro/t (159 euro/t). Soprattutto nel Nord-Ovest l’offerta di prodotto è tale da non lasciare spazi per un recupero dei prezzi nel breve periodo. Nonostante l’elevata volatilità dei mercati a termine, a livello internazionale le quotazioni si mantengono su livelli stabili. A Parigi il future di gennaio ha chiuso venerdì a 152,25 euro/t, più o meno come la settimana precedente. A Chicago (dicembre 2014) la chiusura è stata 372,6 cent/bushel (118,36 euro/t), con la quale il titolo va definitivamente in scadenza.
Le quotazioni successive sono più alte di 10-20 cent/bushel. Infatti, se è vero che i principali compratori (Cina in primis, che ha aumentato le proprie importazioni del 5,2% rispetto a un anno fa) privilegiano per il momento il prodotto del Mar Nero, gli operatori nordamericani contano di poter tornare competitivi nei prossimi mesi anche a prezzi leggermente più elevati rispetto a quelli attuali.
Il mercato fisico francese ha trovato un suo equilibrio a 150 euro/t (fob Bordeaux). Il sostegno deriva, oltre che dall’euro debole, dalla revisione delle stime degli stock, previsti in ribasso rispetto alle stime precedenti.
Continuano a calare i prezzi per il mais nazionale, mentre i mercati internazionali rimangono per lo più stabili.
Il mercato fisico francese ha trovato un suo equilibrio a 150 euro/t (fob Bordeaux). Il sostegno deriva, oltre che dall’euro debole, dalla revisione delle stime degli stock, previsti in ribasso rispetto alle stime precedenti.
Continuano a calare i prezzi per il mais nazionale, mentre i mercati internazionali rimangono per lo più stabili.