RILEVAZIONI DALL'1 AL 7 GENNAIO

Le quotazioni del frumento tenero nazionale sono rimaste invariate rispetto al periodo pre-natalizio: 204,50 euro/t per il panificabile a Milano e 201 euro/t per il fino a Bologna. Visti gli aumenti del frumento estero, si può ragionevolmente ritenere che nelle prossime settimane ci siano spazi per ulteriori rialzi.
Sulle piazze internazionali l’andamento è stato scostante: a Parigi il future di gennaio si è attestato attorno ai 200 euro/t; l’ultima quotazione (lunedì 5 gennaio) è di 198,75 euro/t. Tendenza ribassista invece negli Usa: a Chicago il future di marzo è sceso nuovamente sotto i 600 cent/bushel, attestandosi a 589 cent/bushel (179,72 euro/t), nonostante le crescenti preoccupazioni per il «winter kill», ossia per i possibili danni derivanti da un inverno con temperature molto rigide ma senza la protezione della neve sulle colture. L’assenza di neve riguarda anche le coltivazioni in Ucraina e nella Russia meridionale.
Sulle piazze internazionali l’andamento è stato scostante: a Parigi il future di gennaio si è attestato attorno ai 200 euro/t; l’ultima quotazione (lunedì 5 gennaio) è di 198,75 euro/t. Tendenza ribassista invece negli Usa: a Chicago il future di marzo è sceso nuovamente sotto i 600 cent/bushel, attestandosi a 589 cent/bushel (179,72 euro/t), nonostante le crescenti preoccupazioni per il «winter kill», ossia per i possibili danni derivanti da un inverno con temperature molto rigide ma senza la protezione della neve sulle colture. L’assenza di neve riguarda anche le coltivazioni in Ucraina e nella Russia meridionale.
Intanto le esportazioni comunitarie vanno piuttosto bene grazie al cambio competitivo dell’euro e alle limitazioni all’esportazione imposte dal governo russo, che saranno operative a partire da febbraio. A Rouen l’ultima quotazione fob è di 199 euro/t.
Nulla da segnalare sul mercato nazionale. Aumentano i prezzi nella UE, mentre negli USA la tendenza è per il momento ribassista.
Nulla da segnalare sul mercato nazionale. Aumentano i prezzi nella UE, mentre negli USA la tendenza è per il momento ribassista.