RILEVAZIONI DALL'1 ALL'8 DICEMBRE

Il buon livello dei consumi interni e i rialzi internazionali hanno portato ad aumenti da 2 (frumenti di forza e panificabili superiori) a 4 euro/t (biscottieri e foraggeri). Il frumento tenero panificabile nazionale ha quotato a Milano 199,50 euro/t e a Bologna 197 euro/t. Dopo un periodo di stasi si sono mossi finalmente anche i prezzi per i frumenti di forza nazionali, che ora quotano tra i 235 e i 250 euro/t partenza Nord, visto che tedeschi e austriaci nel frattempo hanno adeguato al rialzo la loro offerta. Si tratta ovviamente di un picco di domanda tipico di questo periodo, ma il trend complessivo sembra indicare la concreta possibilità di “sfondare”, almeno per i frumenti panificabili nazionali, quota 200 euro/t.
Con l’assestamento del dollaro a 1,23 dollaro/euro, il mercato europeo e quello nordamericano hanno preso strade diverse. A Chicago la settimana è stata irrequieta, con forti oscillazioni di prezzo per via delle condizioni meteo difficili e della revisione al ribasso delle stime sugli stock finali.
Con l’assestamento del dollaro a 1,23 dollaro/euro, il mercato europeo e quello nordamericano hanno preso strade diverse. A Chicago la settimana è stata irrequieta, con forti oscillazioni di prezzo per via delle condizioni meteo difficili e della revisione al ribasso delle stime sugli stock finali.
In rialzo anche i prezzi francesi per merce “pronta”: A Rouen la quotazione fob è di 188 euro/t, anche 203 euro/t per il frumento panificabile superiore “base dicembre”. Le esportazioni comunitarie verso i paesi terzi si attestano, sulla base alle licenze emesse, a 13,6 milioni di tonnellate, ossia 1,1 milioni in più rispetto allo stesso periodo nel 2013.
I mercati nazionali ed esteri registrano lievi, ma costanti aumenti.
In ogni caso il titolo di marzo ha chiuso venerdì a 594 cent/bushel (176,59 euro/t), e mentre scriviamo (l’8 dicembre non è festivo a Chicago e Parigi), la quotazione ha superato i 600 cent/bushel. Più tranquillo, ma sempre di segno positivo, l’andamento a Parigi, con il future di gennaio che ha chiuso a 188 euro/t.