RILEVAZIONI DAL 9 AL 16 LUGLIO

La campagna di commercializzazione 2018-19 sta ormai andando a regime, e tutti i listini hanno ripreso a quotare il frumento duro nazionale. A Milano i prezzi rilevati martedì scorso sono bassi: il “fino” Nord quota mediamente 225,50 euro/t arrivo molino, il “buono mercantile” (la definizione della sua qualità non è stata ancora rilevata), che supponiamo essere la categoria prevalente per la pianura padana, vale 224,50 euro/t; l’errore è palese.
Tutto invariato a Foggia: il “fino” è fermo a 227,50 euro/t, mentre per la merce post-pioggia (“slavata”) i prezzi sono di 10 euro/t inferiori per ogni punto di peso specifico in meno (“slavato” a 77/78 p.s. mediamente a 217,50 euro/t). A Bologna i prezzi delle categorie inferiori è calato di 3 euro/t: mentre il “fino” Centro è invariato a 227,50 euro/t, il “buono mercantile” vale ora 204,50 euro/t origine Nord e 214,50 euro/t origine Centro. Per il “mercantile” (p.s. 75, volpati 19%) la quotazione è 184,50 euro/t, equivalente al prezzo di un cereale zootecnico.
A Port-La-Nouvelle il prezzo per merce resa al porto è rimasto invariato a 215 euro/t.
Il frumento duro resta stabile, salvo la merce di bassa qualità le cui quotazioni sono in calo.
A Port-La-Nouvelle il prezzo per merce resa al porto è rimasto invariato a 215 euro/t.
Il frumento duro resta stabile, salvo la merce di bassa qualità le cui quotazioni sono in calo.