RILEVAZIONI DALL'1 ALL'8 DICEMBRE

Continua la pausa di riflessione per la domanda di frumento duro nazionale. Le quotazioni sono rimaste invariate a Milano (fino Nord 410 euro/t) e a Bologna (fino Centro 395,50 euro/t), ma sono calate a Foggia, dove il fino (387,50 euro/t) e il buono mercantile (382,50 euro/t) hanno perso 5 euro/t.
In realtà al Centro-Nord le quotazioni nominali sono scarsamente indicative, visto che c’è pochissimo richiesta da parte industriale. Il mercato pugliese, solitamente più reattivo, è invece in calo per via degli arrivi esteri, che almeno per un paio di mesi potrebbero calmierare i prezzi del prodotto nazionale.
In realtà al Centro-Nord le quotazioni nominali sono scarsamente indicative, visto che c’è pochissimo richiesta da parte industriale. Il mercato pugliese, solitamente più reattivo, è invece in calo per via degli arrivi esteri, che almeno per un paio di mesi potrebbero calmierare i prezzi del prodotto nazionale.
Resta il fatto che l’approvvigionamento fisico è molto “corto” e che non si possono escludere altre turbolenze da qui al prossimo raccolto. Che ci sia confusione tra gli operatori si evince anche dall’andamento delle quotazioni in Francia: per merce resa a Port- La-Nouvelle il prezzo nominale è di 420 euro/t, mentre la quotazione fob (sempre sul porto mediterraneo) venerdì era di 410 euro/t. Prezzi invariati o in lieve calo in Italia. In Francia i prezzi nominali aumentano ma non trovano riscontro sul mercato per pronta consegna.