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mais specializzato: le nuove filiere maidicole oltre la zootecnia

1/4/2016

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Considerando l’alto grado di diversificazione della nostra industria alimentare, sorge la domanda se, in analogia con quanto accade con gli altri cereali, sia possibile sviluppare anche nel comparto del mais delle «specialties» (produzioni specializzate a determinati fini produttivi) atte a soddisfare dei specifici segmenti di domanda.

Prodotti da mais vitrei
Innanzitutto c’è il gruppo di prodotti ottenibili dai mais vitrei, che si basano sull’uso di specifiche tipologie varietali, appunto «vitree » (caratterizzate da endosperma vitreo nella parte esterna) sia ibridi (di vecchia e recente costituzione) sia varietà a libera impollinazione, prevalentemente vecchie varietà o varietà locali. Oltre all’utilizzo negli allevamenti avicoli, esiste una nicchia relativa alle farine per alimentazione umana, ottenute talvolta con processi molitori tradizionali (macina a pietra). Rientra in questo gruppo anche la varietà «Biancoperla», utilizzata per la preparazione della tradizionale
polenta bianca tipica della cucina veneta.

I principali vincoli risiedono nelle minori rese unitarie rispetto agli ibridi (dal 20% al 50% in meno) e nella difficoltà di  preservare la purezza varietale, visto che si tratta di piante che si riproducono per libera impollinazione.

Prodotti da mais comuni
Nell’ambito dei mais ibridi...

... si è creata nel corso degli anni una notevole differenziazione  in funzione delle destinazioni d’uso. In aggiunta al tradizionale mais «feed» (foraggieri) sono stati creati degli ibridi a bassa pigmentazione, i cosiddetti «mais bianchi», particolarmente adatti all’ottenimento di amidi e di farine  decolorate. Ma è nell’ambito dei mais ad uso alimentare umano, che riguarda circa il 5% degli utilizzi (fonte Aires) che si registrano i maggiori sviluppi.

Mais waxy e mais energetico
Una novità almeno in Italia è il mais ceroso (waxy), coltivato soprattutto per la peculiare composizione dei suoi amidi, composta quasi esclusivamente
da amilopectina.

L’amilopectina si distingue per l’elevata digeribilità e la rapidità con la quale l’organismo la trasforma in energia, motivo per cui negli anni 90 era entrata a far parte, come ingrediente o additivo, della dieta anche degli sportivi. Al di là delle considerazioni scientifiche riguardanti la preferibilità o meno di questo amido, il mais «waxy» riveste un certo interesse commerciale, in particolare da parte della
multinazionale francese Roquette. Tra i diversi stoccatori interessati, il Consorzio
Agrario Lombardo - Veneto offre ad esempio agli agricoltori un contratto per la sua coltivazione (ovviamente a base di ibridi no ogm). Il contratto prevede la possibilità di liquidare il prodotto in base al listino con l’aggiunta di premialità legate anche ai trattamenti contro la piralide.
​
Infine sono da menzionare gli ibridi dedicati in particolare alla produzione
di mais trinciato da destinare alla produzione di bioenergia. In questo
caso è privilegiata la produttività in termini di biomassa a scapito di altre
caratteristiche della granella.


Tratto da:
Mais specializzato: nuovi orizzonti oltre la zootecnia
di: Herbert Lavorano
L'Informatore Agrario n° 4/2014

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