
Nel comparto cerealicolo la produzione in filiera e per la filiera si sta imponendo: l’agrotecnica, un tempo svincolata da disciplinari di produzione dettati dagli operatori, è ora sempre più guidata in tutto il suo processo verso esigenze precise di impiego.
Attualmente l’agrotecnica ha dovuto, inoltre, misurarsi sempre più con una serie crescente di andamenti meteorologici avversi, di potenti vincoli normativi e di mercato, in un quadro di riferimento socioeconomico mutevole e in genere negativo.
Se si parla di agroambiente la parola chiave ora è greening, ma si estende, tra l’altro, alle misure agroambientali del Psr, all'applicazione della direttiva (2009/128) sull'uso sostenibile degli agrofarmaci e della direttiva nitrati (91/676).
L’introduzione e l’applicazione di queste normative ha introdotto dei chiari limiti alla disponibilità e alle modalità di applicazione dei mezzi della produzione.
Attualmente l’agrotecnica ha dovuto, inoltre, misurarsi sempre più con una serie crescente di andamenti meteorologici avversi, di potenti vincoli normativi e di mercato, in un quadro di riferimento socioeconomico mutevole e in genere negativo.
Se si parla di agroambiente la parola chiave ora è greening, ma si estende, tra l’altro, alle misure agroambientali del Psr, all'applicazione della direttiva (2009/128) sull'uso sostenibile degli agrofarmaci e della direttiva nitrati (91/676).
L’introduzione e l’applicazione di queste normative ha introdotto dei chiari limiti alla disponibilità e alle modalità di applicazione dei mezzi della produzione.
Occorre quindi impostare sistemi colturali più efficienti perché:
- c’è una minore libertà di scegliere quale coltura mettere in campo; ciò in particolare se si conferma l’obbligo della diversificazione con 2 o 3 colture a secondo che prevalga la proposta della Commissione o «Ciolos», oppure quella del Parlamento europeo o «Comagri»;
- non tutta la superficie aziendale è disponibile per le colture intensive visto che, a seconda delle proposte citate, dal 3 al 7% della superficie sarà devoluto alla cura dell’ambiente e al sostegno della biodiversità come area di interesse ecologico;
- l’applicazione di fertilizzanti-ammendanti organici e minerali è limitata sia nelle dosi sia nei tempi di distribuzione sia nelle porzioni del campo dove è possibile trattare;
- la possibilità di impiegare presidi di difesa, siano erbicidi, insetticidi o anticrittogamici, è limitata per vincoli crescenti di registrazione e modalità di applicazione;
- le lavorazioni tradizionali del suolo sono per ora solo disincentivate a favore della tecnica di minima lavorazione o della semina diretta per favorire la conservazione della risorsa suolo, ma vincoli crescenti in questa direzioni potranno essere imposti in aree sensibili;
- l’uso dell’acqua irrigua è e sarà sempre più rigorosamente regimata e costosa, tanto da prevedere una parziale ma progressiva sostituzione delle tecniche meno efficienti con tecniche di microirrigazione anche per estensioni significative.
SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO INTEGRALE | ![]()
|