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[3/3] SOIA: POSSIBILE FONTE PROTEICA COME TRINCIATO INTEGRALE

2/5/2016

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​Il momento ottimale per trinciare
Nelle prove condotte presso il Centro sperimentale dell’Università di Torino e
nelle aziende zootecniche, la soia è stata seminata dopo la raccolta degli erbai
di cereali vernini allo stadio di maturazione cerosa, dopo la raccolta del pisello
proteico o dopo due tagli dell’erbaio di loglio italico.

Le semine sono avvenute solitamente nella terza decade di giugno e la raccolta
è avvenuta attorno alla metà di settembre per gli stadi precoci e all'inizio
di ottobre per gli stadi più tardivi (foto 1).

In tutti i casi si è scelto di effettuare la raccolta diretta in campo con trincia
semovente, per evitare complicazioni durante la raccolta, legate alla fase di
appassimento in campo e ridurre i rischi di perdite dovute ai trattamenti
meccanici.

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Le nuove testate «direct disc» per le trince semoventi consentono di raccogliere
​la pianta di soia a pochi centimetri dal suolo, riducendo al minimo le perdite di sostanza secca legate alle stoppie lasciate in campo.

Dalle prove aziendali, le prime indicazioni operative sono quelle di effettuare
la raccolta in stadi piuttosto avanzati, quando la granella ha già raggiunto il
suo pieno sviluppo (stadio fenologico R7-R8), in modo da massimizzare la produzione e la concentrazione di proteina e grassi nel foraggio raccolto.
 
Mediamente, la soia trinciata in questo stadio ha un tenore di sostanza
secca superiore al 30%, produce oltre 5 t/ha di sostanza secca con oltre
1.000 kg/ha di proteina (grafici 3 e 4).​

La raccolta in stadi più precoci (quando il baccello comincia il suo riempimento,
stadio R5-R6) permette di raccogliere meno sostanza secca e meno
proteine per ettaro e il trinciato che si ottiene normalmente ha meno del 25%
di sostanza secca.
Quando il momento di raccolta viene posticipato a stadi più avanzati, la
qualità nutrizionale non peggiora con il contenuto in NDF che si mantiene al
di sotto del 50% della sostanza secca, mentre aumentano i contenuti di proteina
(dal 15 al 20% della s.s.) e di estratto etereo (dal 3 al 7-8% della s.s.).
 



​
Tratto da
"Soia: possibile fonte proteica come trinciato integrale"
di E. Tabacco, G. Borreani
L'Informatore Agrario n° 7/2015
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