Il recente aumento dei costi della componente proteica per l’alimentazione
della vacca da latte e la necessità di diversificare le colture e creare aree ecologiche per soddisfare gli impegni della nuova pac ha accresciuto l’interesse per l’utilizzo di leguminose da granella in rotazione annuale nei sistemi colturali della Pianura Padana.
Gli attuali prezzi della granella di soia integrale rendono interessante la coltura anche dal punto di vista economico.
La possibilità di conservare la pianta intera mediante insilamento offre inoltre nuove opportunità di utilizzo della coltura, specialmente nelle aziende zootecniche da latte.
Vantaggi per tutte le aziende
L’investimento a soia di parte della superficie aziendale può risultare vantaggioso per le aziende sia cerealicole sia zootecniche.
Le prime hanno...
della vacca da latte e la necessità di diversificare le colture e creare aree ecologiche per soddisfare gli impegni della nuova pac ha accresciuto l’interesse per l’utilizzo di leguminose da granella in rotazione annuale nei sistemi colturali della Pianura Padana.
Gli attuali prezzi della granella di soia integrale rendono interessante la coltura anche dal punto di vista economico.
La possibilità di conservare la pianta intera mediante insilamento offre inoltre nuove opportunità di utilizzo della coltura, specialmente nelle aziende zootecniche da latte.
Vantaggi per tutte le aziende
L’investimento a soia di parte della superficie aziendale può risultare vantaggioso per le aziende sia cerealicole sia zootecniche.
Le prime hanno...
...l’opportunità di inserire in rotazione una coltura azotofissatrice (che quindi parzialmente soddisfa le esigenze legate al greening e migliora la fertilità del suolo) e che gode di un contributo accoppiato specifico (limitatamente alle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia).
In più, essendo una dicotiledone, consente di controllare con prodotti diserbanti specifici e senza grosse spese le infestanti graminacee (in primo luogo Sorghum halepense), che spesso infestano i campi in cui prevale la monosuccessione del mais.
Nelle aziende zootecniche, oltre ai vantaggi appena descritti, la soia consumata cruda direttamente in razione può contribuire a ridurre i costi legati all’acquisto di proteina extra-aziendale.
Questo è particolarmente favorito dalla presenza sul mercato di varietà
a basso contenuto di fattori antinutrizionali già sperimentate da Snidaro e
Danelon (2009) nell’alimentazione di bovine da latte come farina integrale
cruda, senza i trattamenti industriali di estrazione dell’olio e tostatura, che
consente tra l’altro maggiori garanzie di genuinità e il recupero dell’energia
derivante dalla presenza dell’olio nei semi integrali.
Un altro aspetto interessante per l’azienda zootecnica, specialmente da latte,
è la possibilità di valorizzare questa leguminosa da granella mediante l’utilizzo
della pianta intera come trinciato integrale conservato tramite insilamento.
Alcune ricerche statunitensi e canadesi indicano come il trinciato integrale
di soia possa fornire una fonte di proteine e di amido per il bestiame,
consentendo una riduzione degli acquisti extra-aziendali di proteina.
Nell’ultimo triennio, presso il Centro sperimentale dell’Università di Torino
e in alcune aziende zootecniche piemontesi si stanno inoltre valutando
alcune varietà precoci di soia, caratterizzate da bassi contenuti di fattori antinutrizionali (Aires, Ascasubi e Hilario) da conservare come trinciato integrale mediante insilamento, coltivate in rotazione stretta con erbai di cereali vernini o loglio italico.
Le prove hanno fornito indicazioni precise sulle rese di sostanza secca e
sul momento ottimale di raccolta.
Tratto da:
"Soia: possibile fonte proteica come trinciato integrale"
di E. Tabacco, G. Borreani
L'Informatore Agrario n° 7/2015
In più, essendo una dicotiledone, consente di controllare con prodotti diserbanti specifici e senza grosse spese le infestanti graminacee (in primo luogo Sorghum halepense), che spesso infestano i campi in cui prevale la monosuccessione del mais.
Nelle aziende zootecniche, oltre ai vantaggi appena descritti, la soia consumata cruda direttamente in razione può contribuire a ridurre i costi legati all’acquisto di proteina extra-aziendale.
Questo è particolarmente favorito dalla presenza sul mercato di varietà
a basso contenuto di fattori antinutrizionali già sperimentate da Snidaro e
Danelon (2009) nell’alimentazione di bovine da latte come farina integrale
cruda, senza i trattamenti industriali di estrazione dell’olio e tostatura, che
consente tra l’altro maggiori garanzie di genuinità e il recupero dell’energia
derivante dalla presenza dell’olio nei semi integrali.
Un altro aspetto interessante per l’azienda zootecnica, specialmente da latte,
è la possibilità di valorizzare questa leguminosa da granella mediante l’utilizzo
della pianta intera come trinciato integrale conservato tramite insilamento.
Alcune ricerche statunitensi e canadesi indicano come il trinciato integrale
di soia possa fornire una fonte di proteine e di amido per il bestiame,
consentendo una riduzione degli acquisti extra-aziendali di proteina.
Nell’ultimo triennio, presso il Centro sperimentale dell’Università di Torino
e in alcune aziende zootecniche piemontesi si stanno inoltre valutando
alcune varietà precoci di soia, caratterizzate da bassi contenuti di fattori antinutrizionali (Aires, Ascasubi e Hilario) da conservare come trinciato integrale mediante insilamento, coltivate in rotazione stretta con erbai di cereali vernini o loglio italico.
Le prove hanno fornito indicazioni precise sulle rese di sostanza secca e
sul momento ottimale di raccolta.
Tratto da:
"Soia: possibile fonte proteica come trinciato integrale"
di E. Tabacco, G. Borreani
L'Informatore Agrario n° 7/2015