
La proposta, che conferma nei contenuti generali quanto anticipato da L’Informatore Agrario già il mese scorso, finora ha raccolto solo critiche, riuscendo nella poco invidiabile impresa di mettere d’accordo ong ambientaliste e industria biotech, agricoltori (Copa-Cogeca), trader di mangimi (Coceral), molti Paesi membri dell’UE (anche se non ancora ufficialmente) e i maggiori partner commerciali dell’Unione del settore mangimi (Usa, Brasile, Argentina).
La strategia «un colpo al cerchio e uno alla botte», fatta propria dalla Commissione, non contribuisce a chiarire il quadro.
L’Esecutivo annuncia un’ipotesi di modifica delle attuali norme che sembra complicare il processo di autorizzazione, e al tempo stesso promette di dare presto il disco verde a nuovi ogm secondo le vecchie regole, con una mossa che sembra presagire una velocizzazione della stessa procedura. La bozza di modifica del regolamento CE 1829/2003 relativo ad alimenti e mangimi geneticamente modificati in possesso de L’Informatore Agrario è accompagnata da una Comunicazione che ha lo scopo di chiarire le ragioni dell’iniziativa dell’Esecutivo.
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