
Le aree complessivamente investite, valutate oltre i 120 milioni di ettari, dovrebbero archiviare una crescita del 2% su base annua. Previsione che incorpora un aumento degli investimenti in tutti i principali Paesi produttori, a eccezione della Cina, dove le politiche locali stanno orientando gli agricoltori verso colture alternative alla soia.
Non saranno comunque soltanto i raccolti, ancora da primato, a irrobustire ulteriormente l’offerta mondiale. Un ruolo determinante lo avranno anche le scorte che, a fine campagna 2014-15, sono stimate a 85,5 milioni di tonnellate, massimo storico assoluto. In base agli ultimi conteggi, pubblicati nell'Oilseeds world market and trade del 12 maggio scorso, l’offerta globale, comprensiva delle scorte di vecchia produzione, è destinata pertanto a varcare la soglia record dei 400 milioni di tonnellate.

Saranno Cina ed Europa a imprimere una spinta decisiva alle importazioni mondiali. Il Paese del Dragone, che concentra due terzi dei flussi totali, si spingerà a 77,5 milioni di tonnellate. Mentre nel Vecchio continente entreranno quasi 13 milioni di tonnellate di semi di soia, quantitativo a cui andranno a sommarsi oltre 20 milioni di tonnellate di farine, di cui l’Unione Europea resta il principale importatore mondiale.