
Per questo oggi presentiamo un documento con misure immediate e di medio-lungo periodo, tenendo ben presente la situazione di mercato delle commodities agricole e la forte volatilità dei prezzi a livello globale. Siamo convinti infatti che una parte del valore aggiunto delle nostre produzioni provenga dalla capacità delle cooperative, l’altra dalla volontà di Governo, Regioni e Ue”.
Così il presidente dell’Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, nel seminario “Il mercato del grano duro: produzione, prezzi e previsioni” organizzato da Alleanza delle Cooperative Italiane agroalimentari e Areté con il supporto della cooperativa Con Cer che si è svolto lo scorso 18 maggio presso la Camera di Commercio di Foggia.
Cinque le linee di intervento individuate dall'Alleanza delle Cooperative nel documento: migliore organizzazione di filiera e sostegno da parte del Ministero per la conclusione di accordi di filiera tra produzione e industria di trasformazione; piano proteico nazionale; aiuto accoppiato per grano e proteiche/oleaginose solo in presenza di un contratto di immissione del prodotto a livello di filiera; adeguamento della ricerca alle necessità della produzione e adozione delle strutture cooperative come strumenti di divulgazione al mondo produttivo; sostegno al biologico.
Tra i punti affrontati da Mercuri, anche quello dell’origine italiana: “Non possiamo pensare in futuro di certificare il prodotto pasta solo come prodotto 100% italiano, perché significherebbe perdere parte del mercato. Abbiamo bisogno di un mercato vasto – ha concluso Mercuri - dove inserire prodotti che valorizzino l’origine italiana poiché i nostri grani non sono sufficienti”.
“Abbiamo lavorato – ha detto Patrizia Marcellini, coordinatrice del settore grandi colture e servizi dell’Alleanza delle Cooperative - su un documento per provare a scrivere proposte concrete, alcune immediate e alcune di largo respiro, per dare soluzioni definitive ai problemi del comparto. È fondamentale il sostegno da parte del Ministero delle Politiche agricole per la conclusione di accordi di filiera tra produzione e industria, che garantiscano all'industria la disponibilità di volumi con determinate caratteristiche qualitative e al produttore la collocazione del prodotto ad un prezzo fissato preventivamente, slegato dalla contrattazione delle borse merci”.