
![]() La campagna 2015 è un vero e proprio boom per la soia: secondo la Sezione colture industriali di Assosementi le semine di quest’anno coprirebbero una superficie di oltre 330.000 ettari, guadagnando 80.000 ettari sui 250.000 stimati dalla stessa Sezione per la scorsa campagna, ben oltre le già rosee previsioni diffuse da Istat a febbraio (+13,5% sul 2014: vedi L’Informatore Agrario n. 8/2015 a pag. 15). La crescita della soia continua ormai da quattro campagne consecutive raddoppiando la superficie del 2011. Alla base dell’incremento della proteoleaginosa ci sono le misure accoppiate e di greening previste dalla nuova Pac e una certa disaffezione di molti agricoltori del Nord Italia verso il mais da granella, che verosimilmente ha perso tra il 15 e il 20% della superficie rispetto al 2014.
![]() Prima la Cambogia, adesso il Myanmar. Torna l’allarme sulle importazioni di riso a dazio zero nell'UE dai Paesi meno avanzati (Pma). In un solo anno, in base ai dati elaborati da Bruxelles, il Myanmar ha più che raddoppiato le esportazioni verso l’Unione Europea – denuncia l’Ente nazionale risi – potendo beneficiare del trattamento preferenziale riservato ai Pma. Da inizio campagna (settembre scorso) a tutto maggio 2015 l’ex Birmania – quarto per superficie risicola, con oltre 7 milioni di ettari, tra i Paesi del Sud-Est asiatico – ha trasferito in Europa poco meno di 54.000 tonnellate di riso lavorato. Un quantitativo che si rapporta alle 25.000 circa dello stesso periodo di un anno fa e che ha contribuito a spingere le importazioni UE dai Pma oltre la soglia delle 241.000 tonnellate, corrispondenti a una crescita del 12,2% su base annua. ![]() In controtendenza alla crisi, il mercato dei mangimi senza ogm è cresciuto in Italia del 15 per cento negli ultimi tre anni. È quanto emerge da uno studio presentato da Consorzi agrari d’Italia (Cai) nel padiglione della Coldiretti ad Expo in occasione della presentazione del marchio mangimi no ogm per rispondere alle esigenze di un numero crescente di consumatori in Italia, Europa, “per rispondere alle nuove domande che vengono dal mercato”, ha affermato il presidente di Consorzi agrari d’Italia Mauro Tonello nel sottolineare che “i Consorzi agrari di Cai con questa scelta si pongono l'obiettivo di diventare leader di mercato nello specifico settore”. La Coldiretti spiega che “i Consorzi agrari aderenti a Cai hanno fatto una scelta di campo avanzata, a tutela del prezioso patrimonio alimentare made in Italy, convertendo tutti i mangimifici alla produzione di mangimi no ogm. dalla conversione degli impianti, già per l'annata in corso, si prevede la produzione di 280.000 tonnellate di mangimi no ogm che saranno tutte commercializzate con l'unico marchio di Consorzi agrari d’Italia”. ![]() Pubblichiamo di seguito una lettera che è stata recentemente inviata alla Redazione de L'Informatore Agrario Unitamente a questa lettera mando una fotografia per dare modo ai miei colleghi agricoltori di riflettere su alcune cose. In questa foto sono riprese due piante di mais seminate in due appezzamenti contigui, identici per tessitura e composizione. Le differenze sono nella tecnica di coltivazione. La pianta C è stata coltivata con tecniche tradizionali, quindi: aratura, ripuntatura, estirpatura, vibrocoltivatore, preparatore a denti elastici (2 volte), fertilizzazione con concime di fondo 15- 15-15 2,5 q/ha e precessione colturale di mais ceroso. |
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Settembre 2018
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