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Boom dell'import di grano duro dal Canada

21/1/2015

 
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La campagna di commercializzazione 2014-2015 del frumento duro è stata caratterizzata fin dal suo avvio in luglio dal timore dei compratori (o dalla speranza dei venditori) di un bilancio di approvvigionamento molto deficitario. In effetti sia in Italia, sia nel resto del mondo (l’International Grains Council ha stimato un calo della produzione a livello mondiale di 5 milioni di tonnellate) la disponibilità di grano duro è notevolmente calata rispetto alle campagne precedenti e ciò ha motivato i rialzi delle quotazioni durante i mesi di ottobre e novembre scorsi. 
Eppure dopo tanta agitazione sui mercati sembra essere tornata la calma, come confermano i recenti, anche se lievi, cali di prezzo registrati dalle Borse merci di Foggia e di Bologna (–5 euro/t, 14-15 gennaio 2015). 
A questo punto è lecito chiedersi: ma se al bilancio di approvvigionamento nazionale mancano all'appello circa 1,7 milioni di tonnellate, com'è possibile che le quotazioni non siano in continuo rialzo? Evidentemente la risposta è nelle importazioni di prodotto dall'estero e soprattutto dal Canada che quest’anno risulta essere l’unico esportatore realmente eccedentario e in grado di fare la differenza sul mercato mondiale. 


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Commodities: previsioni al 2024 della commissione UE

16/1/2015

 
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La crisi finanziaria e gli avvenimenti di questi ultimi anni hanno inferto un discreto colpo all'affidabilità delle previsioni economiche, incluse quelle che si riferiscono ai mercati agricoli. Rispetto all'agricoltura europea, ben protetta nei suoi confini da una pac che soffocava per le eccedenze, oggi anticipare i flussi e i prezzi è diventato più complicato. 
L’esempio evidente è quello che sta accadendo nel settore del latte, con la questione dell’«atterraggio morbido» del dopo quote prima liquidata in fretta e oggi invocata come unica possibilità di salvare il settore.
 Il punto è che è diventato difficile cogliere le previsioni nel breve periodo, figurarsi da qui a dieci anni; ciò nonostante la Commissione Europea non ha rinunciato a presentare il suo rapporto annuale sulle prospettive dei mercati agricoli 2014-2024, anche se con una formula nuova, che si apre al confronto. Con una grande conferenza tenuta il 5 dicembre scorso a Bruxelles il gruppo di studiosi dell’Unità «prospettive economiche» della Direzione generale agricoltura della Commissione, che redigono la relazione, ne hanno condiviso e discusso i contenuti con esperti della Banca mondiale, della Fao, dell’Ocse e dell’Usda, ma anche con organizzazioni agricole come il Copa- Cogeca e lo European Milk Board. Meno oscillazioni per i prezzi Dopo un periodo di forte volatilità dei prezzi delle principali commodities agricole, è parere unanime che il sistema degli scambi abbia assorbito il colpo. 


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Euro debole: quale impatto sui cereali?

12/1/2015

 
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Se l’euro debole favorisce l’export agroalimentare italiano, c’è anche l’altra faccia della medaglia: il costo delle materie prime d’importazione dall'area del dollaro aumenta. Ci sono però buone ragioni per credere che l’impatto sarà piuttosto limitato. 
Le nostre importazioni pagate in dollari USA riguardano infatti soprattutto commodities a basso valore aggiunto, come i cereali e i semi oleosi (o i loro derivati: grassi vegetali, ecc.), mentre le materie prime più costose (latte e derivati, carne, olio d’oliva) vengono pagate quasi sempre in euro. Cereali e semi oleosi entrano a far parte dei nostri prodotti finiti in misura variabile, ma raramente rappresentano un elemento di costo tale da temere un effetto inflattivo sui prezzi finali. Inoltre bisogna tenere presente che si tratta di acquisti il cui prezzo viene fatto con mesi di anticipo, e chi compra si preoccupa quasi sempre di fissare il cambio euro/dollaro al momento dell’acquisto. 


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Una cabina di regia per Spingere la pasta italiana

9/1/2015

 
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Il Ministero delle politiche agricole rende noto che per promuovere l’intera filiera della pasta e definire un programma di valorizzazione e rilancio del settore è stata istituita la «Cabina di regia sulla pasta» grazie a un apposito decreto firmato dal ministro Maurizio Martina e dalla sua collega dello sviluppo economico (Mise) Federica Guidi.
La Cabina di regia, spiega il Mipaaf, ha tra le sue principali finalità:
  • promuovere e sostenere la competitività dell’intera filiera, dalla produzione primaria del frumento fino alla trasformazione industriale della pasta, attraverso l’incentivazione, lo stimolo e il supporto ad accordi di filiera tra coltivatori di grano e produttori di pasta per il sostegno alle coltivazioni di grano duro di qualità; 


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Psr: 2,5 miliardi di euro ALL'AGRICOLTURA nel 2014

7/1/2015

 
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Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che nel corso del 2014 per i Programmi di sviluppo rurale (Psr) sono stati erogati contributi superiori a 2,6 miliardi di euro, di cui circa 1,34 miliardi messi a disposizione dall'Unione europea.
In cima alla classifica della spesa si confermano le Regioni del Centro Nord, in particolare la Provincia autonoma di Bolzano (con il 94,6% della spesa realizzata), seguita dalla Lombardia (con il 90,7%), mentre le rimanenti Regioni del Centro Nord raggiungono una percentuale di spesa compresa tra il 75 e l’86%. Per le Regioni del Sud (gruppo Obiettivo Convergenza) la percentuale di spesa rimane inferiore alla media nazionale ma solo una Regione non ha raggiunto gli obiettivi minimi. Malgrado gli sforzi messi in campo, nel caso della Basilicata non è stata raggiunta la spesa necessaria, inferiore di circa 18,3 milioni di euro alla quota minima stabilita dai regolamenti comunitari. Per Abruzzo, Marche e Sardegna, invece, è stato possibile raggiungere il livello di spesa necessario ad evitare penalizzazioni da parte dell’Unione europea. 


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