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mAIS: POTENZIARE IL VIGORE DI PARTENZA PER MASSIMIZZARE RESE E QUALITÀ

7/12/2015

 
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Seminare tempestivamente il mais in primavera, non appena le condizioni di temperatura e umidità del terreno lo consentono, è una pratica affermata, che si è diffusa con la disponibilità di ibridi con un’elevata tolleranza ai ritorni di freddo e un buon vigore di partenza. I vantaggi produttivi che ne derivano sono dovuti a una migliore utilizzazione della radiazione solare, da una minore probabilità di stress alla fioritura e di danni causati da insetti (piralide, diabrotica).

​Tuttavia, nelle primavere più fresche e nei terreni con tessitura più fine, seminare presto può esporre la coltura a maggiori criticità durante le prime fasi. Tale condizione è da considerare anche in terreni gestiti con tecniche conservative, che per la presenza dei residui colturali in superficie o di cover crop possono riscaldarsi più lentamente.
​Con condizioni di terreno «freddo» lo sviluppo colturale può subire un forte rallentamento a causa di carenze nutrizionali temporanee, riducendo le potenzialità produttive della semina tempestiva e una maggiore esposizione all'attacco di patogeni e fitofagi. 

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È fondamentale pertanto adottare tecniche colturali che migliorino il vigore di partenza e il superamento più rapido del periodo critico di insediamento al fine di ottenere un significativo anticipo della fioritura, con vantaggi produttivi, qualitativi (alto peso ettolitrico e minore umidità di raccolta) e sanitari (minore incidenza di micotossine). Una delle principale criticità della coltura in queste prime fasi è strettamente legata alla difficoltà di assorbire fosforo e azoto, anche in terreni ben dotati di questi macroelementi. Per minimizzare tale problematica la strategia si basa sulla concimazione localizzata nel solco di semina, tradizionalmente effettuata applicando concimi binari, quali il fosfato biammonico (Blandino e Testa, 2015).

Più recentemente si sono diffusi sul mercato concimi fosfo-azotati, a volte associati a geoinsetticidi, distribuiti con il microgranulatore e arricchiti con altri mesoelementi e microelementi. Un’altra possibilità è quella di impiegare semente conciata con azoto e fosforo e/o con microelementi con funzione stimolante.
Nel grafico 2 sono riassunti i risultati di una serie di sperimentazioni che hanno valutato separatamente i vantaggi delle 3 diverse strategie in diverse campagne agrarie.
​L’anticipo della fioritura è stato in media pari a circa 4 giorni con l’applicazione di fosfato biammonico, 2 giorni con concimi distribuiti con il microgranulatore e 1 giorno con la concia, con un conseguente aumento produttivo medio rispettivamente del 10%, 6% e 4%.

​Tali vantaggi sono visibili in molte condizioni agronomiche, sebbene i migliori risultati si osservino con chiarezza nelle situazioni più difficili, caratterizzate da maggiori stress da freddo e da ristagno idrico. Oltre alle concimazioni localizzate, sono presenti altre strategie agronomiche che possono favorire un più rapido sviluppo della coltura nelle prime fasi, anticipando così l’epoca di fioritura.
Tra queste si annoverano le lavorazioni tempestive dell’interfila, che favoriscono una maggiore aerazione del terreno, apporti azotati in copertura nelle prime fasi, con la distribuzione di concimi a pronto effetto o applicazioni di prodotti liquidi. 


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