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TORNA L'ALLERTA AFLATOSSINE SUL MAIS

8/9/2016

 
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Meglio non farsi ingannare dal bell’aspetto: il mais in campo quest’anno è purtroppo soggetto a un rischio – anche elevato – di contaminazione da aflatossine.
Chiariamo subito che non siamo nelle condizioni della terribile annata 2012, tristemente nota per la presenza elevatissima di granella di mais contaminata dalla temibile micotossina, ma i monitoraggi effettuati in diversi areali della Pianura Padana ad opera dell’Università di Padova segnalano che attualmente la situazione è a «macchia di leopardo», molto variabile cioè da areale ad areale e anche all’interno dello stesso appezzamento, tanto che i risultati evidenziano livelli di contaminazione molto variabili, dall’assenza totale a valori ampiamente superiori ai limiti di legge. 
La grande variabilità nelle contaminazioni rilevate è sicuramente determinata dall’ibrido, dal tipo di terreno e dalla tecnica colturale (irrigazione, difesa fitosanitaria, ecc.) ma il rischio è particolarmente elevato in quelle coltivazioni che tra fioritura e fase cerosa hanno affrontato periodi caldi e siccitosi, nei mais stressati e soprattutto in colture con spighe danneggiate da fitofagi (piralide e/o diabrotica) o da volatili.

Maggiori informazioni sulla situazione e su come comportarsi per limitare il rischio di contaminazione verranno pubblicate su L’Informatore Agrario n. 34/2016 (consultabile online già dal 14 settembre).

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