L’introduzione di numerose e valide soluzioni di diserbo di post-emergenza dei cereali vernini a partire dagli anni Novanta, accanto alla maggiore flessibilità di intervento che offrono questi erbicidi anche su semine effettuate su sodo, ha comportato da alcuni decenni il graduale abbandono delle applicazioni preventive con l’ausilio degli erbicidi residuali. L’intervento unico primaverile ha permesso il contenimento di infestanti chiave non controllabili in pre-emergenza, in particolare Avena sterilis, Galium aparine e specie perennanti, per le quali occorreva effettuare comunque un’integrazione in post-emergenza.
Inoltre la riduzione delle disponibilità di erbicidi residuali a seguito delle revisioni europee e l’aumento di quelli fogliari, accanto alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica per il rispetto dell’ambiente oltre che per gli operatori, ha esasperato il ricorso all'impiego degli erbicidi che meglio rispondevano a queste aspettative.
Inoltre la riduzione delle disponibilità di erbicidi residuali a seguito delle revisioni europee e l’aumento di quelli fogliari, accanto alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica per il rispetto dell’ambiente oltre che per gli operatori, ha esasperato il ricorso all'impiego degli erbicidi che meglio rispondevano a queste aspettative.
Tuttavia, in condizioni pedoclimatiche sfavorevoli, flora infestante eccessivamente sviluppata e coltivazioni poste in monosuccessione, sono iniziate da alcuni anni problematiche di comparsa di flora di sostituzione di più difficile contenimento, fino alla selezione di popolazioni resistenti agli erbicidi.
Per questi motivi in alcune aree cerealicole, in particolare la fascia litoranea toscana e dell’alto Lazio, Marche e alcune zone dell’Emilia-Romagna dove tradizionalmente si esegue una più accurata preparazione dei letti di semina, le applicazioni di pre-emergenza e post-emergenza precoce hanno assunto un rinnovato interesse, legato fondamentalmente all’esigenza di contrastare i fenomeni di resistenza delle infestanti, in particolare per quanto riguarda Lolium spp., ma anche di Papaver rhoeas, ecc.
Per questi motivi in alcune aree cerealicole, in particolare la fascia litoranea toscana e dell’alto Lazio, Marche e alcune zone dell’Emilia-Romagna dove tradizionalmente si esegue una più accurata preparazione dei letti di semina, le applicazioni di pre-emergenza e post-emergenza precoce hanno assunto un rinnovato interesse, legato fondamentalmente all’esigenza di contrastare i fenomeni di resistenza delle infestanti, in particolare per quanto riguarda Lolium spp., ma anche di Papaver rhoeas, ecc.
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