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TORNA L'ALLERTA AFLATOSSINE SUL MAIS

8/9/2016

 
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Meglio non farsi ingannare dal bell’aspetto: il mais in campo quest’anno è purtroppo soggetto a un rischio – anche elevato – di contaminazione da aflatossine.
Chiariamo subito che non siamo nelle condizioni della terribile annata 2012, tristemente nota per la presenza elevatissima di granella di mais contaminata dalla temibile micotossina, ma i monitoraggi effettuati in diversi areali della Pianura Padana ad opera dell’Università di Padova segnalano che attualmente la situazione è a «macchia di leopardo», molto variabile cioè da areale ad areale e anche all’interno dello stesso appezzamento, tanto che i risultati evidenziano livelli di contaminazione molto variabili, dall’assenza totale a valori ampiamente superiori ai limiti di legge. 
La grande variabilità nelle contaminazioni rilevate è sicuramente determinata dall’ibrido, dal tipo di terreno e dalla tecnica colturale (irrigazione, difesa fitosanitaria, ecc.) ma il rischio è particolarmente elevato in quelle coltivazioni che tra fioritura e fase cerosa hanno affrontato periodi caldi e siccitosi, nei mais stressati e soprattutto in colture con spighe danneggiate da fitofagi (piralide e/o diabrotica) o da volatili.

Maggiori informazioni sulla situazione e su come comportarsi per limitare il rischio di contaminazione verranno pubblicate su L’Informatore Agrario n. 34/2016 (consultabile online già dal 14 settembre).

PRODUZIONI E QUALITA' DEI FRUMENTI 2016

26/7/2016

 
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L’annata 2015-2016 è stata caratterizzata da autunno ed inverno miti e da una primavera piuttosto asciutta e - a differenza degli ultimi due anni - il clima fresco dell’inizio estate ha favorito la maturazione dei cereali a paglia con previsioni di produzione superiore alla media.
Anche dal punto di vista fitosanitario, nonostante le piogge intermittenti, i campi di frumento non mostrano particolari sintomi di fusariosi.
Il contenuto proteico del frumento tenero raccolto quest’anno si presenta leggermente superiore rispetto all’annata precedente e in confronto al dato medio 2012-2015.
​Il peso ettolitrico è sostanzialmente invariato rispetto allo scorso anno e leggermente in flessione se confrontato con il dato medio delle precedenti quattro annate.


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LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLE MICOTOSSINE NEL FRUMENTO

13/7/2016

 
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Le Linee guida riassumono, con finalità operative, i punti critici e gli interventi per ridurre la probabilità di incorrere in elevate contaminazioni da micotossine nella granella dei cereali.
Nell'articolo consultabile al link sottostante si presentano quelle relative al frumento tenero e duro, ma in larga parte estendibili anche agli altri cereali vernini (orzo, segale, triticale) anch'essi soggetti in diversa misura a contaminazioni da diverse micotossine.
Le ormai numerosissime esperienze condotte evidenziano che l’accumulo di micotossine nella granella dei cereali è dovuto all'interazione tra l’ambiente pedoclimatico, la pianta e l’agrotecnica.
​In relazione a ciò è di massima importanza controllare già in campo la contaminazione, integrando gli strumenti di lotta agronomica o preventiva con quelli della lotta diretta. 


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FERTIRRIGAZIONE DEL MAIS CON ALA GOCCIOLANTE: COSTI, PREGI E DIFETTI

2/5/2016

 
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L’irrigazione del mais con l’ala gocciolante permette di sfruttare meglio l’acqua e la nutrizione (con la fertirrigazione) ed è di facile impiego, ma il costo dell’impianto e della manodopera devono essere valutati con attenzione visti i prezzi al ribasso del mais negli ultimi anni.

​La sperimentazione condotta dalla Fondazione Navarra riportata nell'articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 17-2016 (e scaricabile gratuitamente al link sottostante) ha dimostrato che, tra i diversi fattori in gioco (semina, concime e acqua), quello che ha fatto la vera differenza è certamente l’acqua, in quanto si è avuto un incremento medio di circa 2 t/ha.
​La diversa concimazione ha dato anch'essa spunti interessanti, visto che, nonostante una riduzione delle unità somministrate, si è avuta la stessa produzione. 

Attraverso la fertirrigazione si è potuto somministrare l’azoto nelle fasi in cui la pianta ne ha maggiore necessità, impossibile con la normale concimazione data la dimensione del mais. Infine, la tecnica di semina binata, oltre che facilmente applicabile con la classica seminatrice, consente una riduzione del costo della manichetta pur mantenendo invariato il livello produttivo.

Dall'esperienza avuta con questo tipo di irrigazione emergono tuttavia quelli che possono essere i pregi e i difetti di questo sistema. 


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GRANO DURO: UNA STORIA INIZIATA 12.000 ANNI FA

6/4/2016

 
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Prima c’è stato il farro selvatico, poi quello coltivato e infine il grano duro, più facile da raccogliere, diffusosi nel Mediterraneo, dove poi è stato utilizzato anche per la pasta e il couscous: a ricostruire la storia e l'evoluzione del frumento, iniziata 12.000 anni fa nell’Età del Bronzo, è stato un gruppo di ricerca italiano, coordinato da Roberto Papa dell'Università Politecnica delle Marche, il cui lavoro è descritto sulla rivista Molecular Biology and Evolution. Grazie ad un sistema sviluppato al Crea (il Consiglio per la ricerca in agricoltura), che consente di analizzare diversi tipi di molecole insieme, come acidi grassi, zuccheri e aminoacidi, i genetisti hanno analizzato 51 diverse varietà di semi di grano duro, farro e farro selvatico, provenienti da posti diversi. Hanno così identificato due passaggi cruciali, che mostrano le tracce della selezione operata dall'uomo nelle coltivazioni


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MIETITREBBIE E TRINCIA: TUTTE LE NOVITÀ PER LA CAMPAGNA 2016

29/2/2016

 
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Agritechnica costituisce per i costruttori di macchine agricole un appuntamento speciale per annunciare le ultime novità del settore. Tanto più importante è la novità, tanto più tempo serve per lo studio, la sperimentazione e, infine, la preparazione del lancio con la relativa documentazione.
Deduciamo da ciò che, con ogni probabilità, anche la cadenza biennale della manifestazione trovi la sua giustificazione proprio nelle tempistiche suddette. Si nota altresì come le innovazioni proposte siano spesso dei miglioramenti alle macchine piuttosto che invenzioni vere e proprie. 
È vero anche che il livello tecnologico delle macchine presenti sul mercato è già molto elevato e, in alcuni casi, va oltre le quotidiane esigenze degli utenti, creando tendenze futuristiche nel modo di fare agricoltura (pensiamo all’uso dei robot o dei droni), per cui diventa difficile poi affermare di aver inventato qualcosa di nuovo mai visto. In conclusione potremmo affermare che anche nelle migliori delle ipotesi si scopre che l’innovazione non è altro che l’applicazione, a macchine agricole, di sistemi o tecnologie già presenti in altri settori totalmente diversi.
​Un esempio per tutti è l’utilizzo dei sistemi satellitari ormai diffuso nei diversi settori delle coltivazioni agricole di tutto il mondo. 


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Frumento tenero: resa e proteine con concimi non a pronto effetto

11/12/2015

 
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I concimi «non a pronto effetto» sono caratterizzati da un rilascio modulato nel tempo degli elementi nutritivi in essi contenuti. Solitamente vengono classifi cati in funzione del meccanismo che regola il rilascio dell’elemento fertilizzante. I meccanismi che portano al lento rilascio dell’elemento fertilizzante si differenziano in funzione della tipologia di fertilizzante. L’uso dei concimi a lento rilascio assicura diversi vantaggi:
  • maggiore efficienza d’uso del concime: la disponibilità nel tempo dell’azoto ne ottimizza l’assorbimento e l’utilizzo da parte delle piante;
  • possibilità di ridurre il numero di interventi in campo;
  • minori rischi di fi totossicità per via di una cessione graduale dell’azoto;
  • disponibilità dell’elemento nel lungo periodo;
  • minori rischi di perdite di azoto per lisciviazione o volatilizzazione.


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SENSIBILITÀ DEI FRUMENTI ALLE PRINCIPALI MALATTIE FUNGINE

22/10/2015

 
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La ruggine bruna e il complesso della septoriosi sono risultate le malattie fungine maggiormente presenti in campo nel 2015. Si segnala il potenziale pericolo per i cereali a paglia di infezioni di ruggine gialla e ruggine nera.
Le condizioni climatiche hanno fatto registrare durante la decorsa annata agraria precipitazioni abbondanti o comunque utili per la coltura in quasi tutte le località di prova, con piovosità in genere superiore alle medie poliennali nel periodo novembre-giugno.
Le piogge primaverili, unite a temperature in generale abbastanza miti, hanno favorito attacchi fungini anche se non in tutte località e, spesso, con infezioni modeste. 
Oidio. L’oidio anche quest’anno è comparso in poche località e con intensità di infezione piuttosto limitate.
​
Septoriosi e ruggini gialla e bruna. Il complesso della septoriosi è risultato costantemente presente, diffuso e anche abbastanza aggressivo sulle piante, mentre la ruggine gialla, pur essendo stata rilevata in diverse località, si è manifestata con intensità e virulenza inferiori rispetto allo scorso anno. 


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LA TECNICA AGRONOMICA DEGLI ORZI IBRIDI

12/10/2015

 
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Nelle ultime campagne agrarie, dapprima in Germania e successivamente in Italia e altri areali produttivi, si sono avute l’introduzione sul mercato e una crescente diffusione della coltivazione di cultivar di orzo ibrido.
Gli ibridi, a differenza delle varietà convenzionali ottenute dall'autoimpollinazione di una singola linea parentale, derivano da un incrocio tra piante con caratteri genetici differenti. Questo processo, sfruttando il fenomeno dell’eterosi, consente di ottenere piante con una resa produttiva e caratteristiche agronomiche superiori ai parentali stessi.

​Tra gli aspetti più salienti, gli ibridi si caratterizzano per un maggiore vigore che determina un’elevata capacità di accestimento e un forte sviluppo vegetativo, per un maggiore approfondimento radicale e uno stay green più prolungato, oltre a una minore suscettibilità a stress abiotici e biotici.

La produzione di semente ibrida per colture autoimpollinanti come i cereali vernini richiede un sistema che prevenga la naturale impollinazione autogama, a favore dell’impollinazione incrociata da una linea parentale maschile. 


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QUANDO CONVIENE IL DISERBO PREVENTIVO DEL FRUMENTO

28/9/2015

 
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L’introduzione di numerose e valide soluzioni di diserbo di post-emergenza dei cereali vernini a partire dagli anni Novanta, accanto alla maggiore flessibilità di intervento che offrono questi erbicidi anche su semine effettuate su sodo, ha comportato da alcuni decenni il graduale abbandono delle applicazioni preventive con l’ausilio degli erbicidi residuali. L’intervento unico primaverile ha permesso il contenimento di infestanti chiave non controllabili in pre-emergenza, in particolare Avena sterilis, Galium aparine e specie perennanti, per le quali occorreva effettuare comunque un’integrazione in post-emergenza.
​
Inoltre la riduzione delle disponibilità di erbicidi residuali a seguito delle revisioni europee e l’aumento di quelli fogliari, accanto alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica per il rispetto dell’ambiente oltre che per gli operatori, ha esasperato il ricorso all'impiego degli erbicidi che meglio rispondevano a queste aspettative. 

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