
Nelle ultime campagne agrarie, dapprima in Germania e successivamente in Italia e altri areali produttivi, si sono avute l’introduzione sul mercato e una crescente diffusione della coltivazione di cultivar di orzo ibrido.
Gli ibridi, a differenza delle varietà convenzionali ottenute dall'autoimpollinazione di una singola linea parentale, derivano da un incrocio tra piante con caratteri genetici differenti. Questo processo, sfruttando il fenomeno dell’eterosi, consente di ottenere piante con una resa produttiva e caratteristiche agronomiche superiori ai parentali stessi.
Tra gli aspetti più salienti, gli ibridi si caratterizzano per un maggiore vigore che determina un’elevata capacità di accestimento e un forte sviluppo vegetativo, per un maggiore approfondimento radicale e uno stay green più prolungato, oltre a una minore suscettibilità a stress abiotici e biotici.
La produzione di semente ibrida per colture autoimpollinanti come i cereali vernini richiede un sistema che prevenga la naturale impollinazione autogama, a favore dell’impollinazione incrociata da una linea parentale maschile.
Gli ibridi, a differenza delle varietà convenzionali ottenute dall'autoimpollinazione di una singola linea parentale, derivano da un incrocio tra piante con caratteri genetici differenti. Questo processo, sfruttando il fenomeno dell’eterosi, consente di ottenere piante con una resa produttiva e caratteristiche agronomiche superiori ai parentali stessi.
Tra gli aspetti più salienti, gli ibridi si caratterizzano per un maggiore vigore che determina un’elevata capacità di accestimento e un forte sviluppo vegetativo, per un maggiore approfondimento radicale e uno stay green più prolungato, oltre a una minore suscettibilità a stress abiotici e biotici.
La produzione di semente ibrida per colture autoimpollinanti come i cereali vernini richiede un sistema che prevenga la naturale impollinazione autogama, a favore dell’impollinazione incrociata da una linea parentale maschile.
Il sistema basato sulla sterilità maschile citoplasmatica (cytoplasmic male sterility) è conosciuta da tempo (Ahokas, 1979), ma solo recentemente sono state sviluppate tecniche di ottenimento della semente più efficienti, che consentono un livello di eterosi della semente e costi di produzione del seme competitivi.
Recenti acquisizioni hanno dimostrato una maggiore stabilità produttiva delle cultivar ibride rispetto a quelle convenzionali in diversi areali di coltivazione.
Tuttavia l’impiego di un minor quantitativo di seme che caratterizza queste cultivar e le sopracitate differenze agronomiche richiedono di valutare con attenzione anche la tecnica colturale, al fine di individuare le strategie produttive più idonee per i differenti ambienti di coltivazione.
Nell'articolo scaricabile al link sottostante sono riportate diverse strategie di concimazione azotata per valutare la produttività di orzi ibridi a confronto con varietà convenzionali.
Recenti acquisizioni hanno dimostrato una maggiore stabilità produttiva delle cultivar ibride rispetto a quelle convenzionali in diversi areali di coltivazione.
Tuttavia l’impiego di un minor quantitativo di seme che caratterizza queste cultivar e le sopracitate differenze agronomiche richiedono di valutare con attenzione anche la tecnica colturale, al fine di individuare le strategie produttive più idonee per i differenti ambienti di coltivazione.
Nell'articolo scaricabile al link sottostante sono riportate diverse strategie di concimazione azotata per valutare la produttività di orzi ibridi a confronto con varietà convenzionali.
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