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Aflatossine: i primi risultati del controllo biologico

15/2/2017

 
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Aspergillus flavus, fungo responsabile della contaminazione da aflatossine nel mais, è uno dei principali nemici con i quali i maiscoltori sono chiamati, purtroppo ogni anno, a confrontarsi. A rendere questo fungo particolarmente ostico è l’oggettiva difficoltà di controllo dal punto di vista agronomico, ma l’anno scorso (vedi L’Informatore Agrario n. 5/2016 a pag. 52) è stato annunciata una soluzione biologica per il suo contenimento.

Si tratta di AF-X1, soluzione biologica a marchio Pioneer, il cui principio attivo, Aspergillus flavus MUCL54911, è un fungo isolato e selezionato nei terreni italiani dall'Università Cattolica di Piacenza che, a differenza di altri aspergilli presenti nell'ambiente, non produce tossine e, essendo molto ben adattato ai differenti ambienti maidicoli italiani e selezionato per la sua competitività, è molto efficiente nel colonizzare la coltura. In pratica, una volta distribuito e insediato sulla coltura, l’Aspergillo di AF-X1 si sostituisce ai ceppi naturalmente presenti che producono aflatossina, impedendo loro di colonizzare e contaminare le spighe. Il principio attivo è inoculato su semi di sorgo devitalizzato, che agiscono quindi come supporto per il fungo, che vanno distribuiti a spaglio alla dose di 25 kg/ha con lo spandiconcime.
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​Non va interrato, per cui la sarchiatura deve essere anticipata rispetto alla distribuzione del prodotto, che può essere comunque utilizzato fino a circa due settimane prima della fioritura.

Risultati in campo 
Lo scorso anno, per la prima volta, AF-X1 è stato commercializzato e distribuito su circa 15.000 ha nel Nord Italia e, durante un recente convegno tenutosi all’Università Cattolica, Paola Battilani – che oltre ad essere docente di Difesa delle derrate agroalimentari presso l’Università in questione ha selezionato assieme al suo team il ceppo – ha illustrato i risultati ottenuti in pieno campo. «I dati raccolti dal Consorzio agrario del Nord-Est, sulla base del mais conferito dagli agricoltori della zona, hanno evidenziato l’efficacia del ceppo selezionato – ha detto Battilani.

La granella raccolta dai campi trattata con AF-X1 è risultata al 99,8% al di sotto del limite dei 20 ppb, di cui il 96,2% sotto i 3 ppb contro il non trattato che al 15,6% è risultato sopra i 20 ppb».
Anche negli ambienti ad alto rischio AF-X1 ha confermato la sua efficacia: il trattato è risultato al 100% sotto i 3 ppb, mentre il 38,5% del non trattato era sopra i 20 ppb. Alcune problematiche relative all'impiego di AF-X1 sono emerse durante il confronto con i partecipanti, in primis l’uso eccezionale nel 2016 è stato limitato al mais a solo uso zootecnico, tagliando fuori, di fatto ,quello alimentare umano.
​Per l’autorizzazione di uso eccezionale, che si auspica venga rilasciata anche per la campagna 2017, probabilmente i vincoli di utilizzo saranno mantenuti. Ciò in base alle vigenti norme relative alle autorizzazioni temporanee di impiego dei fitofarmaci. 

Se vuoi approfondire l'argomento, grazie al servizio Rivista Digitale, leggi l'articolo online a pagina 43 de L'Informatore Agrario n. 5/2017!  Clicca qui

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